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“Perdono, gratitudine e ricordo” Una serata di approfondimento ad AlmaLuce con la Dott.ssa Monica Cornali

GLI EVENTI DI ALMALUCE

Questa settimana nella serata del 3 Aprile 2024, AlmaLuce ha ospitato il primo dei due incontri del percorso dedicato all’elaborazione del lutto a cura della dott.ssa Monica Cornali, psicologa ed esperta nelle tematiche della perdita e dell’accompagnamento.

Questa prima serata intitolata “Perdono, gratitudine e ricordo” è stata pensata come occasione per riflettere sulle dinamiche del perdono e della gratitudine al fine di poter vivere nel modo più sereno possibile il ricordo di chi ci ha lasciato. 

La Dott.ssa Cornali è stata accolta da Marco Ferraro, titolare della Casa Funeraria AlmaLuce, e dal suo collaboratore, il Prof. Luciano Gini in una sala arricchita dalla presenza di numerose persone interessate alla tematica proposta.

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L'importanza del perdono

Come sottolineato dalla Dott.ssa Cornali, al termine della vita la capacità di perdonare riveste un’enorme importanza, perché spesso possono rimanere questioni sospese, soprattutto a livello relazionale, che impediscono di vivere con dignità questo passaggio delicato, oltre a complicare il processo di elaborazione del lutto per chi rimane. Va coltivata gradualmente la consapevolezza che il perdono è un processo da esercitare durante tutto il corso della vita, nelle situazioni che ci mettono in crisi, senza rimandare e ritrovarsi poi pieni di rimpianti, rancori, rimorsi.

La serata si è aperta con le parole di un maestro sufi: “Il perdono è la fragranza che i fiori emanano dopo esser stati calpestati”. Una frase che ha destato stupore e che ha introdotto la tematica del perdono come stile di vita necessario per stare bene e per fare del bene. Un modo di vivere sicuramente non facile ma che diventa più accessibile nel momento in cui si riesce ad operare la distinzione fra la persona e le sue azioni, dando da un lato fiducia per la possibilità di migliorarsi dell’essere umano e dall’altro riconoscendo che siamo esseri limitati e che possono sbagliare.

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3 aprile (3)

I "Sospesi"

La prima parte dell’incontro ha quindi esplorato il perdono nella sua accezione più ampia per poi entrare nella tematica dei “sospesi” ovvero di tutte quelle questioni che ci tengono “legati” a situazioni, ricordi e impressioni senza darci la possibilità di andare oltre: legami con il passato che ci rendono infelici e che non ci permettono di apprezzare la bellezza della e nella vita. Legami con il passato che diventano gabbie. Cornali ha ricordato le parole di Nelson Mandela quando alla sua scarcerazione gli chiesero: “Come ha fatto a passare tutti questi anni in cella e a perdonare chi ce l’aveva con lei?”, rispose: “Quando ho camminato verso l’uscita ho avuto chiara consapevolezza che se non avessi lasciato amarezza e odio dietro di me, sarei rimasto ancora in prigione”.

Come elaborare quindi questi “sospesi”? La Dott.ssa Cornali ha proposto un percorso che si snoda attraverso alcuni punti :

  •      MEDICINA NARRATIVA: far raccontare
  •     TERAPIA DELLA DIGNITA’ (Chochinov)
  •     Accogliere la “confessione”
  •     Trovare un senso/dare un nome
  •        Stare nel “bello”: esperienze di espressione simbolica, artistica (musica, fiaba, scrittura)
  •     Lasciare una “eredità narrativa” (Words Cloud, Roses of Forgiveness)
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Il Perdono nel Fine Vita

Il perdono può partire solo da una scelta personale e consapevole che sarebbe importante fare il prima possibile nella propria vita, non può essere delegato al “sentimento”. La Dott.ssa Cornali ha osservato come si rimandi sempre il perdono per arrivare poi al fine-vita, proprio o di una persona cara, pieni di rimpianti. Perché attendere gli ultimi tempi per accorgercene? Cornali ha riportati i risultati di diversi studi che evidenziano come nel fine-vita molte persone morissero dopo aver perdonato, come se finalmente avessero potuto mollare la presa. Sia nei pazienti che nei familiari, il bisogno spirituale più grande è: perdonare ed essere perdonato, riappacificarsi, morire in pace, dare un significato alla propria vita.

Il perdono, nel fine vita, ha l’enorme potere di ricucire lo scollamento tra vita e morte. La persona, fa esperienza di una scelta libera, si assume la responsabilità di scommettere per la gioia. Cornali ha ricordato il significato della parola “gioia” in sanscrito: gioia sta per “unione”, un’unione interiore con tutto ciò che la persona è. Il perdono ha in sé questo indispensabile e inestimabile dono.

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Prossimo appuntamento: 3 Maggio 2024 ad AlmaLuce

Una tematica, quella del perdono, che ha portato a tantissimi spunti di riflessione durante la serata e che ha acceso nei presenti il desiderio di approfondire, di conoscere e perché no? Di ritrovarsi ancora per confrontarsi e sostenersi a vicenda.

Il prossimo incontro si terrà sempre presso AlmaLuce il 3 maggio alle ore 20.45, intitolato “Accompagnare l’ultimo viaggio”, sarà dedicato a tutti coloro che si trovano nella difficile situazione di accompagnamento al fine vita e al lutto, comprendendo familiari e amici, ma anche insegnanti, operatori e professionisti del settore.